19/12/2019
Cena di Natale
La conclusione di un service è sempre fonte di soddisfazione e di orgoglio, oltre che di stimolo per attuarne altri.
“Serata di ringraziamento per il service a favore della UILDM - Bergamo”
Giovedì scorso siamo stati ospiti dall'Associazione UILDM di Bergamo la quale ha voluto in questo modo esprimere il loro grazie per il service attuato con loro nell'anno 2017-2018. Anche se celebrato con un giustificabile ritardo questo non ha tolto il merito al Past President Marco ROSSINI che lo aveva incluso nel suo programma.
Siamo stati accolti nella loro sede di via Leonardo da Vinci dove ci è stata offerta una cena preparata dai loro volontari. Il clima di serenità e di riconoscenza ci ha accompagnati per tutta la serata. Non sono pure mancate delle gradite sorprese.
Come da prassi la conviviale è stata aperta dal Presidente Piero MINETTI il quale ha detto: “un saluto soprattutto agli amici della UILDM che ci ospitano questa sera con la solita generosità e con una organizzazione splendida. E' questa un'occasione per celebrare la conclusione del nostro service. Era una serata che doveva essere tenuta nell'anno rotariano di Marco, perché il service è merito suo e della sua Squadra. Quindi io farò la prima presentazione, però volentieri lascerei la parola a Marco. Do la parola ora alla dottoressa Olivia OSIO per il benvenuto.”
Con un po' di imbarazzo la dottoressa ha voluto prima ricordarci che l'Associazione è brillantemente gestita dal Presidente Danilo BETTANI, presente accanto al nostro Presidente, e poi si è scusata per il ritardo dovuto al rinnovamento dei locali. Lavori da noi sostenuti con questo service. In tale modo ci è stato dato modo di constatare il bel risultato ottenuto con il nostro impegno.
“questo è per noi importante – ha detto la dottoressa OSIO – perché così possiamo accogliere le numerose persone che frequentano questo luogo in modo decoroso e “luminoso”. Quindi grazie, veramente grazie, perché siete i primi ospiti in questa sede rinnovata.”
Dopo i saluti del Presidente BETTANI ci sono stati illustrati gli ultimi progetti che l'Associazione sta realizzando. “Con un certo orgoglio – ha detto – posso presentarvi due nostri giovani che stanno realizzando un particolare progetto denominato “Progetto PLUS” e dedicato proprio ai giovani. Il progetto "Plus", promosso da UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare ha come obiettivo di incoraggiare l'inserimento lavorativo, sociale e territoriale delle persone con disabilità offrendo un percorso di orientamento, formazione e job coaching. Qui con noi, questa sera abbiamo Marta PAGANI (laureata in scienze dell'educazione)e Matteo GUALANDRIS (laureato in scienze della comunicazione) che sono stati selezionati (con altri 78 disabili in tutta Italia) e sperimenteranno per primi questo nuovo percorso lavorativo”.
Con grande attenzione abbiamo ascoltato le prime esperienze che questi ragazzi stanno provando. A loro ed al progetto auguriamo un grande successo.
Durante la conviviale il Presidente ha voluto informare i soci presenti dell'iniziativa promossa dai motociclisti rotariani a sostegno delle famiglie genovesi colpite dal tragico crollo del ponte Morandi. (una nota del segretario Anna Venier la potete leggere nelle pagine successive).
In chiusura di serata c'è stata la bella sorpresa: la proiezione in anteprima del video «Siamo tutti dentro la Bibbia», un percorso di comprensione del reale. Un libro e un calendario.
Dov'è la sorpresa? Subito detto. Due nostri soci, Andrea e Matteo, hanno fatto parte dello staff per la realizzazione dell'opera e si sono prestati anche come attori (in omaggio a loro la foto della loro prestazione).
La dottoressa OSIO, a conclusione della serata ha invitati tutti a partecipare alla presentazione dell'opera prevista per il mese di ottobre.
Il classico tocco di campana suonato dal Presidente ha concluso la conviviale.
Un impegno costante per far crescere il Rotary attraverso il miglioramento dell'effettivo e del contributo alla Rotary Foundation.
“Visita del Governatore Roberto DOTTI”
La visita del Governatore è iniziata con un colloquio “a due” con il Presidente Piero MINETTI. Una forma questa consolidata nel tempo proprio per permettere una riflessione pacata sullo stato di salute del Club oggetto di visita. Dopo di che l'analisi del Club è stata estesa a tutti i componenti del Consiglio Direttivo del Club.
Purtroppo tale approfondimento non è stato possibile, a causa di un contrattempo, e si è limitato ad una stretta conoscenza dei vari membri. Il Governatore ha spiegato che avremmo avuto l'occasione, successivamente prima della conviviale, di ascoltare la sua relazione con tutti i partecipanti.
Come in effetti è avvenuto.
Il Presidente, all'apertura della conviviale ha presentato il Governatore a tutti i convenuti con una relazione del suo curriculum. (La sintesi è stata pubblicata nel precedente bollettino).
In particolare ha voluto rimarcare il suo impegno costante verso il Rotary con una presenza ai vari livelli istituzionali.
Dopo di che ha preso la parola il Governatore. Ha esordito che la sua sarà una relazione un po' anomala, ma che spera di non generare “sonnolenza” nei presenti. Si incentrerà in tre diversi momenti tra loro collegati da un unico comune denominatore: l'appartenenza al Rotary.
La prima parte è stata dedicata al discorso che il Presidente internazionale, Barry RASSIN, nativo delle Isole Bermuda, ha fatto durante la Convention di San Diego nel gennaio scorso alla presenza di tutti i Governatori del mondo. Ha poi illustrato il significato del motto presidenziale “Be the inspiration” (Siate di ispirazione). Ossia il rotariano non deve solo essere un braccio operativo nel servire le
responsabile Edoardo Gerbelli
comunità svantaggiate, ma anche propositore di nuove iniziative e nuove idee.
La seconda parte è stata interamente dedicata all'azione che il Distretto 2042 sta svolgendo per attuare il programma presidenziale. Sono state messe in cantiere diverse iniziative alle quali tutti sono chiamati a partecipare dando il proprio contributo dii idee, di presenza e di diffusione del messaggio rotariano.
In particolare, il Governatore, intende realizzare un progetto di respiro internazionale che consiste nella costituzione in un corso di studi sui problemi della convivenza tra i popoli. Tale corso sarà frequentato da venti studenti: dieci di nazionalità italiana e dieci di varie nazioni del mondo con particolare attenzione ai giovani israeliani e palestinesi. Una parte del corso si svolgerà in Italia ed una parte in Israele. Coinvolgendo i Rotary Club locali.
A tal fine ha chiesto al nostro Club di partecipare con un contributo di sostegno alle spese.
La terza parte si è soffermato sui dati di sviluppo del Distretto.
Con una serie di diapositive ha illustrato l'andamento dell'effettivo, allo sviluppo dei progetti dei vari Club ed ai contributi che i Club hanno versato per sostenere la Rotary Foundation. Nel complesso i dati sono soddisfacenti, ma vi è ancora un buon margine per il suo miglioramento. Tutto ciò sarà possibile se i Club si impegneranno maggiormente a far conoscere il Rotary attraverso nuove forme di comunicazione utilizzando al meglio gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione.
Oltre al sapiente uso dei mezzi di comunicazione, ha ribadito, occorre che il Club sia vissuto da tutti i soci come un luogo positivo e propositivo, dove il reciproco rispetto e la fellowship sia effettivamente applicata.
Nel concludere ha voluto complimentarsi con il Presidente ed il Club per il bel clima di cordialità e di amicizia che lo ha accolto. Vivendo concretamente quello che prima ha detto nella sua relazione.
Con il tocco della campana il Presidente MINETTI ha chiuso la conviviale.
Si riparte dopo la pausa estiva con impegno e tanta inventiva progettuale
“Assemblea del Club”
Ormai per tutti i soci le vacanze estive sono solo un ricordo da raccontare agli amici. Questo è stato lo spirito che ha permeato l'intera serata dell'ultima conviviale.
C'era però un importante appuntamento per la ripresa dell'attività del Club: l'approvazione del progetto straordinario del restauro della tavola del Mantegna ritrovata dal nostro socio Giovanni VALAGUSSA presso l'Accademia Carrara di Bergamo. Essendo un impegno finanziario che attinge dal fondo speciale del Club occorreva l'approvazione assembleare del progetto. Non ci sono mai stati dubbi sulla volontà di tutti i soci a finanziare il progetto, ma il nostro regolamento prevede questo passaggio assembleare che il Presidente Piero MINETTI ha voluto rispettare e metterlo all'ordine del giorno nella prima conviviale utile.
Il Presidente ha spiegato i motivi per cui si è dovuto accelerare i tempi e firmare il protocollo d'intesa con l'Accademia Carrara per il restauro dell'opera. In primis perché l'opera doveva essere restaurata immediatamente in quanto, come annunciato dai giornali, sarebbe stata esposta a dicembre a Londra e successivamente Berlino per poi ritornare a Bergamo (ne avremo modo di parlare in modo più esteso nei prossimi numeri del bollettino). Il restauro comportava un impegno della restauratrice, la nostra socia Delfina FAGNANI, per circa tre mesi.
Il protocollo d'intesa prevede che l'opera restaurata venga esposta con l'indicazione che il restauro è stato finanziato esclusivamente dal Rotary Club Bergamo Sud. Questo sarà un punto d'orgoglio sapendo che tale segnalazione verrà letta da una molteplicità di persone in tutta Europa. E' un fatto importante perché in tal modo abbiamo promosso la diffusione e la conoscenza dell'impegno del Rotary per la cultura.
Il Presidente si è poi soffermato ad illustrare ai soci l'andamento dei lavori. Come viene riportato nella rubrica “i nostri progetti” il restauro viene eseguito presso l'Accademia Carrara. In una sala espositiva è stato allestito uno speciale box dove si può seguire in diretta il lavoro di restauro di Delfina FAGNANI. E' una iniziativa che sta avendo molto successo ed interesse da parte dei visitatori della pinacoteca. Per l'occasione è stata programmata una visita guidata dal nostro socio Giovanni VALAGUSSA per sabato 22 settembre. Maggiori dettagli vi saranno forniti per email dal Prefetto.
Come potete comprendere è un'occasione unica in quanto avremo a nostra disposizione “Lo Scopritore” e “La Restauratrice” dell'importante dipinto di Andrea MANTEGA.
La serata è poi proseguita nella consueta cordialità e spirito di amicizia che caratterizzano le nostre conviviali.
Prima di chiudere la serata il Presidente ha ricordato alcuni importanti impegni che ci aspettano per questo mese di settembre:
il 13 avremo la visita del Governatore Roberto DOTTI. Per l'occasione la conviviale è aperta ai coniugi ed è consigliato un abbigliamento formale.
Il 15 è stata programmata la camminata in ricordo del nostro caro socio Giovanni MESSINA (vedere locandina)
il 24, presso l'Hotel Best Western, alle ore 18 ci sarà l'incontro di formazione per nuovi soci.
Il classico tocco di campana ha ufficializzato la chiusura della conviviale.
Siamo partiti alla grande. Dopo le prime due conviviali fuori porta ecco le proposte dei nuovi service.
“Click … e luce fu!”
Relatori: dott.sa. Roberta FRIGENI Alessandro BETTONAGLI
Ultima conviviale prima della pausa estiva.
L'incontro è stato preceduto dal Consiglio Direttivo, presieduto da Piero MINETTI, chiamato a deliberare su due progetti molto importanti: il restauro del Mantegna ritrovato e l'allestimento dello spazio museale riservato alla fotografia presso il Museo delle Storie di Bergamo.
Relativamente al restauro del quadro di Andrea Mantegna scoperto dal nostro socio Giovanni VALAGUSSA (dove viene dato un ampio servizio nelle pagine successive) il Consiglio ha deliberato di finanziarlo “in modo esclusivo”, cioè senza la partecipazione di altri finanziatori. Tale decisione dovrà essere ratificata dall'Assemblea dei soci prevista per giovedì 6 settembre.
L'allestimento della nuova ala museale per la fotografia presso il Museo delle Storie di Bergamo il Consiglio ha deliberato il suo finanziamento ripartendo l'onere su tre anni. Pertanto è già stata coinvolta il Presidente incoming Maria Grazia ARDITI per l'anno rotariano 2019-2020; mentre c'è un impegno generale affinchè il prossimo Presidente per l'anno rotariano 2020-2021, che sarà nominato a novembre, si faccia carico della relativa quota.
Questi due progetti di grande valenza non devono oscurare l'impegno del Club che svolge per altri service che stanno coinvolgendo i nostri soci e stiamo ottenendo degli ottimi risultati. Ne abbiamo avuto la conferma in questi giorni dove Maria Grazia ARDITI, Anna VENIER e Roberto BIAGGI a sostegno dell'Associazione AEPER si sono messi a disposizione per offrire loro un'assistenza oculistica e l'acquisto degli occhiali.
Questi sono PROGETTI! In questo modo ogni socio mette a disposizione degli altri la propria professionalità a servizio delle persone che ne hanno bisogno. E' giusto qui ribadire che il Rotary fa progetti di servizio e non beneficienza.
Avremo modo nei prossimi bollettini di illustrare compiutamente il tacito e proficuo lavoro che si sta svolgendo in modo da tenere informati tutti i soci sull'avanzamento dei lavori e sugli obiettivi da raggiungere.
La serata è poi continuata con la conviviale che prevedeva la partecipazione della dottoressa Roberta FRIGENI, Direttore del Museo delle Storie di Bergamo, con Alessandro BETTONAGLI , scenografo, i quali si sono resi disponibili ad illustrare al Club il progetto di allestimento della nuova ala museale dedicata alla fotografia presso l'ex Convento Francescano di Città Alta.
Il Presidente Piero MINETTI, nell'introdurre i due relatori ha voluto tracciare il file-rouge che collega questo nuovo progetto del Club con quello che da anni stiamo sostenendo per avvicinare la popolazione, ma soprattutto gli scolari, al Museo di Scienze Naturali. Progetto denominato “Al Museo con i Nonni” e che ha riscosso un notevole successo presso le scuole materne ed elementari della Val Brembana. (a proposito per il socio curioso o interessato può accedere a MyRotary e informarsi sui progetti in corso da parte del nostro Club).
“… quello che volevo stasera – ha detto MINETTI– farvi presentare da loro quello che a parole o con qualche fotografia, non sarei mai riuscito a trasmettere. Noi siamo partiti da “laboratori” senza però capirne la natura. Penso che alla fine, quando sarà realizzato questo percorso museale (ma anche ora con la loro illustrazione) noi avremo veramente compreso l'importanza di questo service che io ritengo veramente qualificante per il nostro Club”.
L'impegno finanziario per l'allestimento museale è significativo, però non andrà ad intaccare le nostre riserve di bilancio, ma si attuerà una condivisione triennale con i futuri Presidenti. Questo è molto importante perché si dimostra che è possibile progettare in grande stile con una visione programmatica e con obiettivi ben precisi. Il tutto sotto un'unica regia che è il Club.
Il progetto, ”Click … e luce fu!” come ha spiegato la dottoressa FRIGENI “è un percorso interattivo in tre ambienti che permette un approccio multidisciplinare al tema della luce: storico (fotocamere da campagna, stereoscopie, i primi fotografi in città, …) fisiologico (messa a fuoco, dilatazione della pupilla, permanenza immagine sulla retina, …), psicologico (gli inganni dell'occhio e del cervello), fisico (ombre, colori, energia, rifrazione)”
La spiegazione si è estesa sull'illustrazione delle tre sale e la loro collocazione presso il chiostro di San Francesco. Non a caso esso si trova adiacente all'ingresso principale del Museo perché “è prodomica all'ingresso all'archivio fotografico. Cioè il visitatore capirà prima come dal punto di vista scientifico funziona. Cosa ci sta dietro a un click e ad alla luce per poi entrare nell'archivio fotografico vero e proprio. Vedere i pezzi originali e capire cos'è la storia della fotografia e la storia della fotografia a Bergamo.”
“i temi che caratterizzano le tre stanze sono: si entra nella macchina fotografica per capire come entra la “luce”; si passa al secondo ambiente in cui capiremo come la luce si scompone nei suoi colori fondamentali e qual'è il percorso che la luce compie quando attraversa mezzi diversi o superfici diverse; nel terzo spazio, attraverso degli esperimenti molto particolari, scopriremo che la realtà non corrisponde spesso a quello che il nostro occhio ci fa vedere”.
Ha poi ceduto la parola ad Alessandro BETTONAGLI il quale ci ha spiegato come sono stati affrontati i temi di comunicazione e di rappresentazione dei vari documenti esposti presso il Museo. Un allestimento sobrio e razionale che evita qualsiasi distrazione al fruitore, ma lo accompagna nella sua “coperta-conoscenza” della fotografia a Bergamo.
Dopo una appassionata e accalorata descrizione minuziosa delle varie azioni che si svolgeranno nelle tre sale, la dottoressa FRIGENI ha concluso il suo intervento annunciando che nel prossimo catalogo del Museo, che uscirà a breve,verrà riportato il contributo fattivo che il nostro Club ha dato per la realizzazione di questa nuova ala museale. (L'intero intervento lo potere riascoltare cliccando sull'icona in fondo articolo)
Il Presidente Minetti, nel ringraziare i relatori della serata e i partecipanti, ha ribadito l'importanza del progetto e l'importanza che il nostro Club sia attivo nelle iniziative culturali che la città ci offre.
Nell'augurare a tutti un felice periodo di vacanze ci ha ricordato che il prossimo incontro sarà giovedì 6 settembre in Marianna. Il tocco di campana ha concluso la conviviale.
Continua la nostra avventura alla scoperta dei tesori bergamaschi. Questa è la volta del romanico nell'Agro di Almenno
“San Tomé e San Nicola: il romanico a Bergamo”
Relatore: prof. Alberto BARZANO'
L'inizio di quest'anno rotariano è dedicato alla scoperta dei tesori bergamaschi. Dopo il convento di Astino, giovedì siamo stati a visitare il convento di San Nicola e la chiesa rotonda di San Tomé nel cosiddetto Agro di Almenno San Bartolomeo.
La visita guidata ai due monumenti è stata curata dal prof. Alberto BARZANO' che, oltre ad essere il Direttore e membro del Comitato scientifico dell'Antenna Europea del Romanico, è anche socio del RC Bergamo Ovest.
Ci siamo ritrovati tutti sul piazzale della Chiesa di San Nicola dove è iniziata la nostra visita. La competenza e la capacità oratoria del prof. Barzanò ci ha immediatamente coinvolti ed immersi nella storia e nella cronaca del tempo con un racconto avvincente delle fasi evolutive della chiesa e delle vicende accorse nel tempo dai fondatori agli attuali gestori.
“La sua nascita– racconta il prof. Barzanò - è dovuta ad una pestilenza che imperversava negli anni 1483-84: gli Almennesi fecero voto a Dio che avrebbero costruito una "cappella" in onore dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionali protettori contro le malattie infettive, se il contagio fosse finito presto, come effettivamente avvenne.
Nel 1485, mentre già si pensava di avviare i lavori, la predicazione del frate agostiniano Alberto da Sarnico convinse la popolazione ad edificare, invece della cappella progettata, una chiesa intitolata a S. Maria della Consolazione e un monastero per gli Agostiniani Eremitani. Dopo le prime incertezze di localizzazione si diede corso alla costruzione della chiesa nell'attuale posizione. Era una chiesa ad una sola navata.
I lavori di costruzione si protrassero per diversi anni e si conclusero intorno al 1510. Il monastero venne edificato contemporaneamente, addossato al fianco sud della chiesa, che fu consacrata il 16 novembre 1518.
Nel Cinquecento il complesso di Santa Maria della Consolazione visse il momento più luminoso della sua storia: vi dimoravano stabilmente in media sette frati, dediti alla preghiera, allo studio e alla predicazione. Nei primi decenni del secolo le famiglie più ricche ottennero dai frati di poter avere in chiesa una cappella di famiglia con il relativo sepolcro. Provvidero inoltre, a proprie spese, a realizzare gli undici altari nei fianchi della navata, ingaggiando artisti di talento per abbellirli, e disposero lasciti perpetui a favore delle cappelle laterali per la celebrazione di messe.
Il periodo di splendore raggiunse l'apice negli ultimi decenni del secolo, quando nel 1588 fu avviata la costruzione del prezioso organo Antegnati e venne portato a termine il completamento del campanile.
Nel Seicento il monastero, pur continuando ad essere luogo di preghiera e di meditazione, centro propulsore di fede e di carità, andò gradualmente perdendo in vitalità e fervore.
Si continuò ad arricchire la chiesa di opere d'arte e di nuovi abbellimenti, non sempre felici negli esiti: ne sono un esempio gli stucchi barocchi della metà del ‘600, che deturpano l'aspetto originario dell'edificio.
Il culto a San Nicola ebbe tale successo che, a partire dalla seconda metà del Seicento, la chiesa stessa cominciò ad essere chiamata con il suo nome.
Nel Settecento, nonostante le condizioni di vita del complesso di Santa Maria della Consolazione non subissero cambiamenti di rilievo, diminuì ulteriormente il numero dei frati presenti nel chiostro. Questo fatto fu la causa della precoce fine dell'istituzione monastica.
La Repubblica Veneta, con il pretesto che non potesse essere garantita una vita accettabile a causa dell'esiguo numero di membri, soppresse il convento di Santa Maria della Consolazione il 3 settembre 1772 insieme con altri piccoli monasteri bergamaschi. Il Governo incamerò i beni e li mise in vendita al miglior offerente con l'obbligo perpetuo per il compratore di occuparsi del decoro della chiesa e delle varie celebrazioni religiose.
Il 2 giugno 1773, il nobile Paolo Defendo Vitalba acquistò il complesso monastico di Almenno con una parte dei terreni, pari a poco più di 30 pertiche.
Dalla fine del Settecento e per quasi tutto l'Ottocento la chiesa fu sempre officiata. Seguì un lungo periodo di decadenza, durante il quale la chiesa fu raramente utilizzata.
Da alcuni decenni Santa Maria della Consolazione è tornata al centro della devozione degli Almennesi, che vi accorrono numerosi ogni volta che vi si svolge qualche funzione religiosa. Grande è anche l'afflusso degli amanti della musica sacra in occasione dei concerti sull'organo Antegnati.”
Dopo il racconto delle vicissitudini storiche del convento, il prof. Barzanò ha voluto concentrare la nostra attenzione su alcuni particolari architettonici e pittorici. In particolare si è soffermato sul progetto di restauro delle 1500 formelle originali in cotto dipinto che costituiscono l'intradosso del tetto.
A tal proposito il nostro Presidente Piero MINETTI si è fatto promotore tra i soci affinché contribuiscano ad “adottare una formella” (vedere inserto successivo). Un primo passo è stata la sottoscrizione da parte del Club di una formella.
Dopo questa interessante visita il numeroso gruppo si è trasferito al chiostro adiacente alla chiesa di San Tomé per la tradizionale conviviale. Anche in assenza dei simboli rotariani (gonfalone e campana) Il Presidente ha voluto ringraziare i partecipanti e ricordato ai soci l'ultimo appuntamento del mese di luglio prima della pausa estiva.
La conviviale, però, non è terminata con il classico tocco di campana ma è proseguita con la visita della chiesa di San Tomé.
Tutti raccolti in questo piccolo luogo suggestivo, il prof. Barzanò ci ha intrattenuti con il racconto della storia e della probabile origine (non ci sono documenti certi) della chiesa.
“Siamo in località Agro di Almenno San Bartolomeo, in posizione decentrata rispetto ai luoghi abitati, ma anticamente nelle vicinanze passava il tracciato della via militare della Rezia; qui dovevano esistere una necropoli romana, come testimonia il ritrovamento, nel 1988, di una tomba.
Il San Tomè è un monumento romanico a pianta circolare, una rarità per i secoli XI e XII, e ci richiama poche altre chiese , quali il S. Lorenzo di Mantova e il Duomo di Brescia.
E' costituito da tre cilindri sovrapposti, che vanno restringendosi dal basso verso l’alto, costruiti con pietre squadrate e levigate di provenienza locale ( per lo più calcare bianco-rosato, ma anche ceppo del Brembo e arenaria grigio- verde), disposte in corsi abbastanza regolari.”
Nel suo racconto si è soffermato a spiegarci due cose insolite ed importanti: la prima è l'allineamento della chiesa (sull'asse est-ovest) con la chiesa di San Tomé di Carvico (ora ci sono solo le fondazioni dell'impianto ecclesiale). Questa rilevazione recente è stata possibile con strumenti topografici di georeferenziazione di ultima generazione; La seconda curiosità, o meglio caratteristica della chiesa è la luce.
“La diffusione della luce all'interno della rotonda– ha detto il prof. Barzanò - diventa elemento decorativo teso a esaltare gli apparati architettonici. La proiezione delle ombre create dalle colonne e la scelta della aperture rispondono a un disegno tipico dell'architettura romanica, attenta ai cicli solari nelle diverse stagioni; qui durante gli equinozi un raggio di sole attraversa la rotonda e colpisce il tabernacolo, creando uno spettacolo affascinante.
Dalla lanterna circolare piove all'interno una luce quasi mistica.
La monumentalità dell'edificio è esaltata dai giochi di luce che la scansione del tempo crea.”
Con questo la nostra visita - conviviale si è conclusa.
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