28/02/2019
AFRICA ECO RACE - La vera Dakar
L'Assemblea è il momento più importante e partecipativo della vita del Club dove viene nominato il futuro Presidente ed il Consiglio Direttivo del prossimo anno rotariano.
“Assemblea del Club”
Elezione del Consiglio Direttivo ar 2019-2020 Nominata del Presidente ar 2020-2021 Approvazione Bilancio ar 2017-2018
Il Presidente Piero MINETTI nel richiamare l'attenzione dei soci con un vigoroso tocco di campana ha introdotto l'argomento della serata dicendo che “sta sera è una serata speciale: abbiamo l'Assemblea del Club
che si svolgerà prima con la presentazione del Bilancio consuntivo per l'anno rotariano 2017-2018, poi la votazione per l'elezione del nuovo Consiglio Direttivo e la nomina del Presidente per l'anno 2020- 2021.
Prima di dar corso agli adempimenti statutari, voglio approfittare per comunicarvi che giovedì prossimo avremo la nostra “Natalizia”. La faremo insieme al RC ISOLA BERGAMASCA. Club da noi patrocinato.
Ne approfitto, inoltre, per dare la parola a Giovanni PEDRALI, che sta organizzando (per il 19 e 20 gennaio 2019) la visita alla mostra del Mantegna che si terrà a Londra. Occasione unica per vedere il recente restauro della Resurrezione ricomposto con la parte inferiore mancante.”
Ha successivamente invitato Maria Grazia ARDITI, Presidente Incoming 2019-2020, a presentare la sua squadra.
“Ho bisogno di molto incoraggiamento”. Così inizia Maria Grazia. Ha poi continuato dicendo” innanzi tutto devo ringraziare tutti i soci che mi hanno dimostrato tanta disponibilità nell'accettare la mia richiesta di far parte del Consiglio Direttivo del Club. Ero
responsabile Edoardo Gerbelli
preoccupata di ricevere dei rifiuti, invece ho trovato una grande collaborazione accettando subito di condividere con me questo percorso.”
Dopo di che ha letto la lista del futuro Consiglio Direttivo per l'anno rotariano 2019-2020. La lista è stata accolta all'unanimità con un caloroso applauso. (alle pagine 4 e 5 l'elenco del nuovo Consiglio Direttivo).
La futura Presidente ha ribadito il desiderio e l'auspicio che l'impegno della nuova squadra sia sostenuto anche da coloro che non ne fanno parte. Ogni idea, proposta o iniziativa che possa far progredire il Club e aumentare il nostro senso di appartenenza ad una grande associazione quale è il Rotary, sarà non solo ben accetta ma troverà in in lei una convinta sostenitrice.
E' stata poi la volta dell'annuncio della proposta dei Past President per la nomina del prossimo Presidente per l'ar 2020-2021.
“Porto a vostra conoscenza il nominativo che il comitato dei Past-President propone a questa Assemblea per la carica di Presidente Nominato.
Con grande piacere chiamo qua con me la designata Anna VENIER”
L'annuncio è stato accolto con un grande applauso, segno convinto dell'accettazione della proposta avanzata.
Il Presidente ha quindi dato la parola al neo eletto Presidente Nominato Anna VENIER. “Vi ringrazio tantissimo. Ringrazio i Past- President che mi hanno dato questa opportunità. Quando Fulvia mi ha chiamato e mi ha proposto la candidatura, io ero contentissima. Sono contenta perché vengo dopo Piero e Maria Grazia con i quali intendo continuare nei service in corso. Farò del mio meglio. Spero di non deludervi. Come dice Matteo, che quando gli ho detto che ero molto contenta, lui mi ha risposto – spero anche noi !-.”
Il Presidente riprendendo la parola ha poi aggiunto “sono molto contento nella scelta perché vedo una continuità tra il mio mandato, quello di Maria Grazia e quello di Anna. Continuità rappresentata sopratutto dal service “Click ... e la luce fu”. Un progetto condiviso. Seguito passo passo e quindi miglior scelta non poteva che essere questa.”
La seconda parte della conviviale è stata dedicata alla illustrazione del Bilancio Consuntivo dell'ar 2017-2018 con l'intervento del Past President Marco ROSSINI. Marco ha voluto solo introdurre l'argomento e lasciare subito la parola ad Alberto CIAMBELLA, non prima d'aver fatto presente che il bilancio, alla fine, è stato chiuso in utile.
L'illustrazione del BILANCIO CONSUNTIVO è stata fatta da Alberto CIAMBELLA (Tesoriere ar 2017-2018) il quale ha evidenziato la diversa distribuzione in percentuale delle somme raccolte. E di questo ne ha fatto una sua riflessione.
Il bilancio consuntivo è stato sottoposto all'approvazione dell'Assemblea che lo ha ratificato all'unanimità.
Dopo queste incombenze statutarie il Presidente, con il classico tocco di campana, ha chiuso la serata.
Il Rotaract non è solo una una organizzazione collaterale del Rotary, ma anche una fucina, un incubatore di nuove idee ed una forza indispensabile che da vigore ai service.
“Progettiamo insieme”
Illustrazione dei progetti del Rotaract Bergamo Città Alta
Il Presidente Piero MINETTI apre la conviviale salutando i soci e presentando gli ospiti della serata. E' una serata particolare dedicata al Rotaract Bergamo Città Alta che ci illustrerà i loro service ed il loro impegno a supporto del Rotary e del nostro Club. Un aiuto concreto ed attivo nella realizzazione di alcuni nostri progetti fra cui l'ultimo “Click …. e la luce fu” che noi abbiamo realizzato a favore del Museo delle Storie di Bergamo. Il loro impegno consiste nel mettersi a disposizione nell'accompagnamento dei visitatori lungo il percorso museale dedicato alla fotografia in determinate occasioni concordate con il nostro Club. Un impegno diretto dove mettono a disposizione la loro professionalità ed il loro tempo.
Il Presidente ha poi ringraziato i numerosi giovani presenti che hanno contribuito ad abbassare l'età media del Club e giustificato la mancata presenza di alcuni soci impegnati in un evento collaterale a favore della pediatria oncologica dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Il Presidente saluta il dott. Marcello GALDINI, MINETTI medico oculista invitato da Anna VENIER, ringraziandolo “perchè in questo ultimo periodo si è molto prodigato per sostenerci in aiuto all'Associazione AEPER che necessitavadi visite oculistiche per i propri ragazzi in affido. Il dott. GALDINI ha visitato gratuitamente (con grande spirito rotariano,ancorchè non faccia parte di alcun Club) cinque ragazzi.”
Prima di dare la parola alla Presidente del Rotaract Bergamo Città Alta, Marta COMINELLI è intervenuto Pietro Carlo CAPITANIO, segretario dell'Interact Club Bergamo, per presentare la loro l'iniziativa natalizia. Capitanio, ha ricordato la particolare attenzione che il nostro Club ha avuto nelle scorse manifestazioni organizzate dall'Interact, e spera che anche quest'anno il RC Bergamo Sud possa accogliere con entusiasmo la nuova iniziativa. Quest'anno i ragazzi dell'Interact si sono adoperati per realizzare una confezione natalizia costituita da mini panettoni da vendere ed il ricavato verrà devoluto allo STA (Servizio Territoriale Autismo) di Clusone. La vendita si svolgerà domenica 2 dicembre dalla 9 alle 12 presso la Chiesa del Carmine in Città Alta. Oltre naturalmente presso tutti i Rotary Club Orobici. E' una bella iniziativa che oltre al fine benefico si propone di divulgare l'ottimo dolce solidale, prodotto da un'antica ricetta bergamasca.
Il nostro Club si è impegnato ad acquistare un certo numero di panettoncini da distribuire ai Soci.
La parola è poi passata a Marta COMINELLI (accompagnata da due soci del Rotaract, Gianluigi BERTONCINI e Luca SCIABICA) che con molta enfasi ha da prima illustrato le origini del loro Club e poi i service in corso.
“Siamo un Club molto attivo dal punto di vista dei service– ha detto Marta COMINELLI – e una volta al mese ci ritroviamo per programmarne uno.
L'iniziativa ormai consolidata è quella di raccogliere fondi attraverso la vendita di torte fatte dai nostri soci. Lo facciamo due volte all'anno. Allestiamo un punto in centro a Bergamo per la vendita. La raccolta fondi in genere è per il Camp dell'Amicizia, un service fatto in collaborazione con gli altri Rotaract della zona: noi sovvenzioniamo così una settimana di vacanze per ragazzi disabili sul lago di Como. Un Camp che si svolge a giugno e che ci permettere di fare una esperienza diretta con questi ragazzi vivendo momenti di allegria e vera amicizia.
Siamo un Club molto attivo nello sport perché organizziamo ogni anno un torneo di pallavolo con l'Ente Nazionale Sordi di Trescore. Con gli incassi del torneo finanziamo, così, i loro progetti.
A Natale ci impegnami a sostenere l'Associazione Telethon per la raccolta fondi a favore della ricerca sulle malattie rare.
Quest'anno, a livello di Distretto, stiamo cercando di aiutare la Onlus Caribuni, con sede in Kenia, e che sostiene le iniziative locali di imprenditorialità. Un esempio è il lavoro delle donne Masai che stanno producendo per noi dei vivacissimi e particolari portachiavi. La vendita di questi portachiavi serve per costruire dodici serre dove produrre e conservare prodotti agricoli locali. E' un service molto importante perché ogni serra costa 2500 euro.
Il prossimo service che ci vede protagonisti è il 30 novembre, per il quale noi saremo presenti presso l'Università di Bergamo per sensibilizzare i giovani alla prevenzione della malattia da HIV.
Infine,da ricordare, il progettoin collaborazione con il vostro Club: Click … e la luce fu. Noi abbiamo formato dei soci come guide per accompagnare i visitatori della mostra. Abbiamo preso contatto con la Direzione del Museo rendendoci disponibili per effettuaredurante l'anno degli eventi.”
Come avete potuto constatare il Rotaract è iper attivo. Pieno di iniziative e i soci sono completamente impegnati a portarli a termine nel miglior modo possibile.
Per noi, Club padrino, è motivo di orgoglio e vanto.
Alla fine della presentazione il Presidente MINETTI, prendendo spunto da questa loro vitalità, ha auspicato per il futuro di poter intercettare nel nostro Club quei giovani soci che, superata la soglia limite dei trent'anni di età di appartenenza, devono necessariamente abbandonare il Rotaract. Noi siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte.
Il classico tocco di campana ha concluso così la conviviale.
… non di sole parole e service vive il rotariano, ma anche di momenti piacevoli che rinsaldano lo spirito associativo e pone la fellowship come collante dell'attività del Club
“RotarTufo
le mura di Bergamo incontrano le colline delle Langhe”
Giornata di affiatamento tra i soci
Partenza programmata per le 7,45! Mi raccomando tutti puntuali, aveva raccomandato Elio Zambelli che con la commissione aggregazione aveva ideato la gita ad Alba. Macché ! Complice il fatto che fosse un sabato mattina di freddo pungente, in cui alzarsi dal letto è difficile, o che tanti dei nostri soci abbiano un quattro zampe a cui provvedere, siamo partiti alle 8,30, con a bordo anche la cagnolino di Andrea Vecchi e Cristina; che peraltro è stata bravissima!
Il paesaggio a poco a poco dai vetri del pullman cambia forma, e ai capannoni e al grigio dell’A4, appena passato Milano, dal Parco Agricolo Sud e poi verso e dopo il Ticino, si apre una bellissima campagna, con le risaie in riposto color ocra, il verde scuro dei rilievi collinari che si increspano, e i meravigliosi colori autunnali del foliagelombardo, che non ha nulla da invidiare a quello canadese.
I rilievi collinari si fanno sempre più percepibili, ed ecco che all’orizzonte compaiono piccoli borghi, tratti di mura merlate, torrioni e castelli. Siamo arrivati!
Il pullman si svuota in un batter d’occhio e i nostri soci si dividono in tre gruppi: il primo, a numero chiuso, si dirige con il mentore Pietro Pellegrini (regista enogastronomico della giornata) a visitare la cantina Pio Cesare, dove sotto volte d’epoca, come in una specie di sacello sotterraneo, riposano vini straordinari, custoditi come reliquie, che hanno fatto di Alba e di queste terre un nome conosciuto in tutto il mondo. Alcune immagini, scattate dal nostro past Marco Rossini, suggeriscono un rimando alle cripte che solo un’ingrandimento rivela non essere possibile.
Il secondo gruppo invece vuole stare all’aria aperta e godersi la bella giornata autunnale di sole, e così si sparpaglia per le viuzze del centro. visitiamo il Duomo di Alba, o Cattedrale di San Lorenzo, che precorre il viale centrale del borgo. È una chiesa di antico impianto medievale, di cui restano un antico fonte e testimonianze visibili all’interno della chiesa,poi oggetto di importanti interventi alla metà del ‘400 per mano di una serie di valenti architetti e artisti del nord Italia, chiamati dal Vescovo Novelli. Eh sì, perché Alba è sede Vescovile, e sul pavimento della navata centrale abbiamo scoperto che è stata retta in passato anche da un Vescovo chiamato Paolo Brizio, con lo stesso cognome del nostro socio Tinin, nel 1642! Splendido il coro ligneo di Bernardino Fossati da Codogno, che nel 1424 realizza 25 stalli dove con un sapiente intarsio ritrae non solo il classico teschio del memento mori, ma bellissimi scorci della campagna delle Langhe e del Romero, che così siamo in grado di verificare che non hanno cambiato, per fortuna, la bellissima armonia che ancora oggi ci regalano.
Unico neo, in questa bella chiesta che pure è stata ancora rimaneggiata in stile neogotico nell’Ottocento, un altare circolare in marmo, realizzato di recente, che si armonizza molto poco con il contesto.
Pochi passi tra le belle vetrine del corso, e appena fuori dalla chiesa di San Giovanni è un tripudio di colori: il famoso mercato della terra di Alba che tutti conoscono, dove i produttori agricoli della zona espongono prodotti locali a chilometro zero. Zucche, rape dai mille colori, peperoni dalle forme curiose, giardiniere, bagnetti piemontesi o salse per bolliti, marmellate e confetture di dolcetto. e moscato, pere e mele locali di ogni dimensione, verdure sconosciute, cavoli rossi, neri e verdi, formaggi profumati di capra, e salumi al nebbiolo: un’immagine basta. C’è anche il tartufo bianco, che troneggia in vetrinette come di gioielleria. E c’è però una sorta di seconda scelta a prezzo minore, quella dei tuberi con il “difetto” estetico dei segni dei canini del cane che l’ha trovato.
Dopo lo shopping compulsivo, che ci ricorderà a casa per qualche giorno i sapori locali, eccoci pronti per il pranzo atteso: è una gita enogastronomica, del resto!
Tutti a bordo, su e giù per i rilievi collinari di Alba, sino a Barbaresco, imparando a conoscere i nomi dei vigneti, dei crue dei vini della zona che Pietro Pellegrini ci snocciola con un sapiente racconto, per spiegarci che pranzeremo al Rabayà, Ristorante affacciato sul panorama Unesco di queste Langhe.
Un incanto per il palato, antipasti, tajerin e carni piemontesi su cui il tartufo bianco cade a scaglie leggere dal profumo intensissimo, bagnato dai vini eccezionali che Pietro Pellegrini ha scelto per noi e ci ha offerto generosamente. Nebbiolo, Dolcetto, Barbaresco... abbiamo perso il conto dei bicchieri!
Il ritorno è dolce, e la chiacchiera fluente più che all’andata...chissà perché. Certo, il sapore della convivialità che dà sempre buoni frutti.
(Paola BRAMBILLA)
Presentazione del service realizzato in collaborazione con tutti i Rotary Club del Gruppo Orobico 1
“Casa Amoris Laetitia: Il valore aggiunto del prendersi cura”
Serata in Interclub a cura del Gruppo Orobico 1
La serata interclub dedicata a Casa Amoris Laetitia è stata motivo di riflessione sulle situazioni di difficoltà che attraversano le famiglie con bimbi disagiati, ma anche di ammirazione e apprezzamento per quanto le donne e gli uomini che compongono enti dedicati sono in grado di realizzare con generosità e competenza.
Come ha sottolineato Nicoletta Silvestri, Assistente del Governatore, è stata anche l’incoraggiante dimostrazione che l’unione fa la forza. Ha perciò ringraziato Giovanna Mangili, presidente del Rotary Club Bergamo, e Piero Minetti, presidente del Rotary Club Bergamo Sud, che sono riusciti a mobilitare (per la verità senza troppi problemi) tutti i club del Gruppo Orobico 1 per questo service di Gruppo e dedicare una serata a un tema così importante.
Dopo aver salutato i presidenti degli altri club del Gruppo Orobico 1 e gli ospiti, il presidente del RC Bergamo, dr.ssa Giovanna Mangili, ha dato lettura dei curricula dei relatori, i quali (come ha sottolineato) formano un trio formidabile.
Il dr. Giuseppe Giovanelli, Direttore Generale Fondazione Angelo Custode Onlus, ha chiarito il collocamento della Casa Amoris Laetitia nell’ambito della Fondazione Angelo Custode Onlus, che opera nel perimetro della Diocesi di Bergamo.
Questa Fondazione gestisce:
• l’Istituto Angelo Custode di Predore, che cura attività di residenza, diurno
e scuole, dedicata a minori gravemente disabili;
• il Centro Polifunzionale Sala di Giacobbe a Bergamo che dispone di
20 posti residenziali per pazienti affetti da disabilità psichiche e di un centro diurno per assistere prevalentemente ragazzi affetti da autismo;
• una casa per disabilità a livello intermedio e una struttura per malati di AIDS/HIV.
In questo contesto è nata la Casa Amoris Laetitia, dedicata ai pazienti più piccoli gravemente disabili, con diagnosi di cronicità, ovvero con diagnosi infausta e perciò a fine vita.
Il dr. Giovanelli ha voluto esprimere un ringraziamento alla dr.ssa Mangili per il suo contributo di idee e il costante supporto.
Esiste anche una serie di consultori familiari, dedicati per esempio a problemi dell’adolescenza. Il relatore dr. Giovanelli ha quindi delineato gli obiettivi principali di Casa Amoris Laetitia:
contribuire alla costruzione di un Welfare comunitario;
costruire un modello basato sul lavoro in rete tra servizi sociali;
prestare attenzione al bambino (che non è un “adulto piccolo”...);
sperimentare una risposta alla domanda di cura dei bambini, nell’ambito della famiglia.
Al termine della relazione del dr. Giovanelli, molto chiara e convinta, è stato proiettato un video sulla Casa Amoris Laetitia. Pur tenuto volutamente su un tono sereno, quasi giocoso, il video ha comunque fatto riflettere sul dolore che tante famiglie devono purtroppo affrontare.
Ha quindi preso la parola il dr. Sergio Clarizia, Direttore sanitario e medico di struttura di Casa Amoris Laetitia, il quale si è soffermato su alcune specificità dei casi clinici affrontati dalla struttura.
Innanzitutto, uno dei principali problemi da affrontare è la cronicità, che evidentemente impone un’organizzazione sul territorio non sempre esistente e una preparazione specifica della famiglia.
Un altro problema consiste nel fatto che ogni caso possiede caratteristiche particolari. Fino ad oggi non esisteva una politica specifica per affrontare le varie situazioni.
Presso Casa Amoris Laetitia ci si pone sempre la semplice domanda: “Che cosa possiamo fare perché il bambino stia bene?”. In tal senso è importante che siano applicate cure specifiche pediatriche.
Senza la collaborazione con l’Ospedale tutto ciò diventa difficile; per questa ragione anche il dr. Clarizia ha ringraziato Giovanna Mangili per la costante vicinanza.
I risultati di questa iniziativa sono incoraggianti: il progetto è partito a giugno di quest’anno e ci si è preso cura già di 8 bimbi.
Attualmente si dispone di 3 medici, che dovranno essere 4.
Certamente si cerca di controllare i costi e di evitare ricoveri inutili. In tal senso è anche importante che la gestione sul territorio migliori.
Una relazione che ha evidenziato quanta professionalità e partecipazione animi l’attività di medici e operatori.
Ha concluso le relazioni la signora Maria
responsabile Edoardo Gerbelli
Luisa Galli, responsabile di Casa Amoris Laetitia, che ci ha fatto capire perché i suoi colleghi la considerino “l’anima” di questa struttura.
La signora Galli ha chiarito che Casa Amoris Laetitia deve essere una struttura di transito e che nel prosieguo sono le strutture territoriali e le cure a domicilio a dover assistere le famiglie in difficoltà.
Ciò premesso, Casa Amoris Laetitia deve avviare la garanzia di continuità di cura.
Un aspetto centrale è il coinvolgimento della famiglia, dando voce ai genitori, ma soprattutto comprendendo che essi si trovano in uno stato di smarrimento, fragilità e solitudine. E’ importante fare capire che essi non hanno né colpa né responsabilità e che è importante che affrontino questa esperienza di vita “qui e ora”!
La signora Galli ha concluso la sua bella e sentita presentazione ribadendo che le persone non devono sentirsi sole e non devono essere sole.
A conclusione di queste belle esposizioni, il dr. Giovanelli ha significativamente citato ”Le città invisibili” di Italo Calvino: il senso delle città non è dato da desideri o paure, ma dalle risposte che esse sanno dare alle domande. E Casa Amoris Laetitia cerca di dare risposte.
I numerosissimi presenti hanno tributato un grande applauso grato e molto sentito ai relatori, che hanno ricevuto un significativo ricordo di questa bella serata.
(redatto dal RC Bergamo per il Gruppo Orobico 1)
Continua la nostra esplorazione culturale alla scoperta delle eccellenze bergamasche
“Incontro con Vito PANZA” maestro musicista percussionista
Quest'anno rotariano si caratterizza sempre di più per il suo impegno a favore della cultura.
Impegno che sino ad ora si è tradotto concretamente con visite guidate a luoghi e mostre, con la partecipazione alle nostre riunioni di relatori di livello e, soprattutto, con progetti.
Ricordiamo qui il restauro della tavola del Mantegna dell'Accademia Carrara di Bergamo, scoperta dal nostro socio Giovanni VALAGUSSA e in restauro dalla nostra socia Delfina FAGNANI e la realizzazione delle sale propedeutiche all'Archivio della Fotografia presso il Museo delle Storie di Bergamo.
Giovedì scorso abbiamo avuto l'onore di ospitare il maestro Vito PANZA (musicista percussionista) che recentemente ha allestito il Festival Internazionale di Musica per Percussioni.
Il Presidente Piero MINETTI prima di dare la parola a Paola BRAMBILLA per la presentazione del Relatore, ha ricordato che è in corso la programmazione della visita ad Alba alla “scoperta del Tartufo”. Prodotto tipico e dichiarato bene dell'umanità dall'UNESCO e che per l'occasione si farà il gemellaggio virtuale con le Mura di Bergamo, anch'esse dichiarate bene dell'umanità dall'UNESCO.
Elio ZAMBELLI ha illustrato il programma di massima sottolineando che il viaggio sarà effettuato in gruppo onde consentire ai partecipanti la massima libertà nel tour di degustazione.
Paola BRAMBILLA nel presentare il relatore ha rimarcato più volte la sua propensione didattica e il suo impegno per un corso di studi musicali nelle scuole dell'obbligo moderno e accessibile a tutti (anche a chi non “sente” la musica).
“Vito Panza, - ha detto Paola - è un percussionista di primo piano: ha frequentato assiduamente il jazz, la musica colta contemporanea, ha fondato i DaDaDang, bandone di soli percussionisti che ha girato il mondo per più di trent’anni, ha inaugurato la Scuola di Musica e del Rumore nel 1997, e dato vita l’Associazione Culturale Ottimo Bach nel 2016.”
“Il progetto in verità l’avevo in testa da vent’anni», spiega il musicista bergamasco. «Nel 2017 l’idea ha ripreso a girare e nell’ambito dell’Ottimo Bach ha avuto una spinta forte. Ci siamo mossi e abbiamo trovato l’adesione entusiastica di Francesco Micheli. “Tam-bu- ri” ovviamente non è inserita nel Donizetti Festival, ma nel cartellone delle iniziative della Fondazione Teatro Donizetti il che ci ha permesso il lusso di aprire al Sociale.
Il viaggio del bandone è stato importante. In via del tutto personale posso dire che mi ha fatto capire in modo approfondito quella che è la cultura amministrativa di tante paesi. Abbiamo girato tutta l’Europa, dalla Russia sino all’Irlanda e da responsabile mi sono trova- to a tanti tavoli organizzativi. Quello che mi ha sempre sbalordito, e lo considero un regalo dei DaDaDang, è la capacità organizzativo-creativa che ho trovato all’estero diversamente dall’Italia. Siamo un popolo creativo, su questo non si discute, ma paghiamo un prezzo alto rispetto alla considerazione che abbiamo della musica».
Il nocciolo del suo intervento è stato però la promozione della sua iniziativa che da anni sta cercando di introdurre nell'insegnamento della musica nelle scuole di primo grado. Forse, dopo tanti sforzi, finalmente il Ministero dell'Istruzione darà il suo consenso superando la fase sperimentale per diventare materia di studio.
La novità, o meglio l'intuizione, che PANZA ha avuto in questo progetto è stata quella di considerare la “lettura-scrittura” della musica allo stesso modo della “lettura-scrittura” di un testo. Come si imparano i segni del nostro alfabeto e si compongono frasi e racconti così si dovrebbe fare con la musica: leggere e scrivere note e comporle con regole sintattiche precise.
La sperimentazione di questa nuova didattica il nostro Club ha avuto modo di conoscerla attraverso la sponsorizzazione del progetto “Lyra” che l'anno scorso ha avuto un grande successo nelle scuole. E per stimolare i soci a verificare di persona l'efficacia ed i risultati di questo metodo didattico il maestro PANZA ci ha invitati a visitare il suo laboratorio musicale.
Dopo questa bella presentazione ed un dibattito stimolante il Presidente ha concluso la serata con il classico tocco di campana, ricordando a tutti che il prossimo incontro si terrà in Interclub con tutti i Club del Gruppo Orobico 1, lunedì 5 novembre presso il Ristorante Excelsior dell'Hotel San Marco
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